venerdì 14 settembre 2012

Nucleare, il Giappone conferma l’addio. Crepe in un reattore in Belgio

Mai più nucleare. Dopo il disastro della centrale di Fukushima del marzo 2011, il governo giapponese tiene fede agli impegni presi e annuncia la chiusura progressiva delle centrali nucleari entro i prossimi 30 anni. La volontà è stata ribadita nelle nuove linee energetiche nazionali approvate nei giorni scorsi dal governo presieduto dal premier Yoshohiko Noda. Il Giappone diventa così il terzo Paese, dopo la Germania e la Svizzera, a scegliere la strada delle energie rinnovabili.
L’allarme nucleare risuona anche in Europa: segni di crepe sono stati scoperti in un reattore di Tihange, la seconda centrale nucleare del Belgio. Lo ha reso noto la Electrabel, il gruppo da cui dipende la sussidiaria Synatom che gestisce l'impianto atomico.
In una nota la compagnia ha spiegato che "dalle prime indagini condotte nell'impianto di Tihange 2 sono emersi segni simili a quelli già riscontrati a Doel 3", uno dei reattori della più grande centrale del Paese. Il governo belga ha annunciato per i prossimi anni una graduale uscita dal nucleare ma nel 2011 l'energia atomica copriva ancora il 54% del fabbisogno di energia elettrica.

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